Salute neurologica e microbiota intestinale

Salute neurologica e microbiota intestinale

Ormai le scoperte sul mondo dei microrganismi hanno veramente preso piede; anche se solamente allo stadio iniziale, molti centri di ricerca scientifica si stanno rendendo conto di quanto sia essenziale includere anche microbiota e microbioma negli studi sul nostro corpo umano. Siamo già a conoscenza che, o almeno speriamo sia cosi, i microrganismi del nostro corpo sono uno dei tanti ingranaggi delicati non trascurabili del nostro corpo. Ci proteggono dai patogeni dell’ambiente esterno, si occupano dell’estrarre sostanze nutritive da ciò che ingeriamo, collaborano con il nostro sistema immunitario per una risposta più rapida etc… insomma, risultano essere sempre semi-presenti nelle attività di mantenimento base del nostro corpo.

Fig. 1 – Microrganismi: effetti benefici per il nostro corpo

Infatti, il microbiota del nostro intestino è così importante che una delle “autostrade” d’informazione più attive collega il nostro intestino al nostro cervello grazie al sistema nervoso (nervo vago). Intestino, sistema centrale nervoso (CNS), sistema nervoso autonomo (ANS), sistema nervoso enterico (ENS) e l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), sono tutti in stretto contatto l’uno con l’altro in ciò che viene chiamato l’asse intestino-cervello. Questo scambio di messaggi tra intestino e cervello (mediato dai microrganismi) non solo è necessario per la regolazione dell’acqua (omeostasi) ma ha anche la funzione, una di molte, di mantenere un ambiente bilanciato dentro al nostro intestino. Ma perchè il nostro corpo spreca così tanta energia nel tener d’occhio il nostro microbiota dell’intestino? Per molti anni, a causa della poca ricerca dedicata all’argomento, si pensava che l’asse intestino-cervello avesse effetti unidirezionali; in altre parole, grazie ad una serie di collegamenti simpatici/parasimpatici, diretti e indiretti tutti gestiti dal ANS, si supponeva che il nostro microbiota non potesse avere effetti sul nostro cervello ma solo viceversa. Invece, nell’ultimo decennio, migliaia di studi scientifici hanno svelato che lo sbilancio tra microrganismi buoni e patogeni nel nostro intestino può causare effetti bi-direzionali nell’asse intestino-cervello. É grazie a quelle ricerche scientifiche se oggi possiamo identificare problemi cardiovascolari, gastrointestinali e immunologici come il risultato di un microbiota sbilanciato.

Fig. 2 – Asse intestino-cervello (fare attenzione al nervo vago che agisce da collegamento)

  Ora vi starete chiedendo quando le malattie neurologiche entrano in gioco. In effetti, in studi recentissimi è stato scoperto che un microbiota non in equilibrio è collegato allo svilupparsi di più di una malattia neurologica. Per esempio, in pazienti che soffrono di ASD (autismo) è stato evidenziato come uno sbilancio del microbiota possa essere responsabile della “sindrome dell’intestino permeabile” (Reddy & Saier, 2015) oppure di come i livelli di Clostridia (Ho, Tong, Syn et al., 2020), Lactobacillus e Bifidobacterium siano completamente fuori dalla media (Kim, Kim & Yim, 2017). In altri casi, riproducendo lo stesso microbiota d’individui colpiti da schizofrenia si riproducevano anche i sintomi in individui sani (Zheng, Zeng & Liu, 2019). Infine, anche in pazienti colpiti dal morbo di Parkinson è stata evidenziata una maggiore predisposizione ad infezioni di Helicobacter pylori (causate da disbiosi intestinale), batterio responsabile di molti dei problemi motori caratteristici della malattia (Scheperjans et al., 2015). Per ulteriori esempi su altre malattie neurologiche fare riferimento a Faruqui et al. (Testo in inglese, controllare la sezione “Association of gut microorganisms with neurological disorders”) Come già anticipato all’inizio, purtroppo il campo della medicina in relazione con il nostro microbioma/microbiota è ancora agli inizi. Anche se al momento è chiara la relazione tra sbilancio intestinale (derivante da una disbiosi del microbiota) e gli effetti di moltissime malattie neurologiche, sarà necessaria una ricerca approfondita per stabilirne il link diretto per la malattia stessa. Steve Jobs direbbe “Stay Hungry, Stay Foolish” (rimani affamato, rimani pazzo) ma dopo oggi potremmo quasi dire “Stay Healthy, Stay Balanced” (rimani in salute, rimani in equilibrio)!!
Faruqui, Nairita Ahsan et al. “Gut Microorganisms And Neurological Disease Perspectives”. Future Neurology, 2021, p. FNL53. Future Medicine Ltd, https://doi.org/10.2217/fnl-2020-0026. Accessed 8 Nov 2021. Ho LKH, Tong VJW, Syn N et al. Gut microbiota changes in children with autism spectrum disorder: a systematic review. Gut Pathog. 12, 6 (2020) Kim S, Kim H, Yim Y et al. Maternal gut bacteria promote neurodevelopmental abnormalities in mouse offspring. Nature 549(7673), 528–532 (2017) Reddy BL, Saier MH. Autism and our intestinal microbiota. J. Mol. Microbiol. Biotechnol. 25, 51–55 (2015) Scheperjans F, Aho V, Pereira PA et al. Gut microbiota are related to Parkinson’s disease and clinical phenotype. Mov. Disord. 30(3), 350–358 (2015) Zheng P, Zeng B, Liu M et al. The gut microbiome from patients with schizophrenia modulates the glutamate–glutamine–GABA cycle and schizophrenia-relevant behaviors in mice. Sci. Adv. 5(2), eaau8317 (2019)

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