Il profumo della pioggia

Il profumo della pioggia

Quante volte abbiamo “sentito” il profumo della pioggia ancora prima che iniziasse a piovere? O magari, dopo un forte temporale, ci accingiamo alla finestra per ascoltare la natura risvegliarsi e inevitabilmente si ripresenta lo stesso profumo. Inizialmente, si potrebbe semplicemente pensare che sia profumo di bagnato ma in realtà, anche un profumo così unico, è molto più intricato e interessante di quanto possa sembrare. E se vi dicessi che sono stati i microrganismi a colpire ancora? Scientificamente parlando, i microrganismi responsabili per il profumo della pioggia provengono dal genere dei Streptomyces (appartenenti alla classe degli Actinomiceti come il Bifidobacterium spp.), i quali siedono esattamente al centro del ponte genetico tra batteri e miceti (funghi). Grazie alla loro adattabilità, gli Actinomiceti sono presenti in moltissimi luoghi naturali es. deserti, laghi, mari, air etc… e proliferano sulla materia organica in decomposizione (es. vegetale, animale) della quale si cibano. Una delle caratteristiche principali degli Streptomiceti include avere un ciclo vitale semi-dormiente, specialmente in un ambiente limitante dal punto di vista nutrizionale. Inoltre, come da tratto di famiglia “actinomiceta”, tendono anche a prosperare in ambienti leggermente umidi. Una volta che l’aria e il suolo iniziano ad “inumidirsi”, allora i nostri cari microrganismi iniziano ad apportare diverse sostanze nel suolo, una delle quali chiamasi geosmina. La geosmina, quale identità si può carpire dalla sua etimologia derivante dal greco (γεω/geō – “terra” + ὀσμή/osmḗ -“odore”), in poche parole si può tradurre con “odore della terra”.    

Scoprendo la geosmina 

Detto questo la geosmina è anche quella sostanza che da il sapore di “melmoso” e “sabbioso” quando si mangiano certi tipi di pesci (es. carpa, pesce gatto) che tendono a vivere in spazi d’acqua non molto estesi (es. canali, fiumi). Considerate che dal momento in cui la geosmina viene prodotta, detti pesci non tardano più di 5 minuti prima di “perdere” sapore completamente. Durante la pioggia, in particolare una leggere pioggerellina, ogni goccia d’acqua che colpisce il suolo crea delle borse d’aria “profumata” (incluso ad aroma di geosmina/odore di terra), che scaturisce un’effetto aerosol delle sostanze del suolo. Cioè, le sostanze una volta intrappolate sulla superficie del suolo ora si librano nell’aria alla portata dei nasi di tutti. Inoltre, come se questo non bastasse, il nostro naso umano è anche molto sensibile alla presenza di geosmina nell’ambiente e sono rarissimi i casi di “immunità”.     Insomma, non riuscire a sentire il profumo della pioggia – o meglio profumo della terra – è proprio qualcosa di quasi impossibile per il nostro corpo. Sappiamo già come i microrganismi siano così essenziali al nostro benessere e se dal benessere dovessimo escludere “l’odore della terra”, ci ritroveremmo anche noi “…per una selva oscura che la diritta via si era smarrita”. Un bel libro durante una giornata piovosa, una passeggiata nei boschi in autunno, sentire l’odore del mare prima di vederlo: un applauso agli Actinomiceti!

Bibliografia 

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